mercoledì 18 aprile 2012

La crisi come strumento di controllo

Riflettendo sulla crisi economica mondiale, mi è saltato all'occhio il fatto che la principale conseguenza di tale crisi è la divisione ,sempre più accentuata, alla quale la nostra società sta andando incontro. Chi è ricco lo è sempre di più(ma non c'era la crisi mondiale?) e chi è povero è sempre più povero(ragazzi c'è la crisi che vi aspettavate?). Le fasce cosiddette "di mezzo", non esistono praticamente più prefigurando un futuro "o dentro o fuori" dalla società anche perchè, va detto, la fascia media è stata assorbita per gran parte dalla fascia più bassa. La situazione,in termini quantitativi, è, per una volta, a favore dei meno abbienti: sono nettamente di più. Gli sfortunatissimi ricconi, però, sono sempre gli stessi; la fascia media ,come ho detto, è sparita passando nelle file di una fascia più bassa che già non se la passava benissimo. Notando questa situazione mi sono informato sull'andamento del mercato del lusso per avere delle conferme: il fatturato delle maggiori firme di abbigliamento(per fare un esempio) è in netto aumento. Allora mi viene in mente una domanda: ma se c'è la crisi ,ed è mondiale, e le persone spendono poco perchè guadagnano poco, perchè alcuni hanno aumentato la spesa facendo impennare i dati del mercato del lusso? E ancora: perchè le differenze tra le tre classiche fasce(differenze che ci sono sempre state) ultimamente si sono accentuate? Le risposte a cui sono giunto sono varie e tutte hanno una loro logica, ma nessuna spiega il motivo per il quale le statistiche indicano che più del settanta percento di quelli che appartenevano al ceto medio adesso sono nella fascia più bassa.
Dopo tanto pensare e dopo aver visto più attentamente cosa sta succedendo,anche ma non solo, nel mondo del lavoro, mi è venuto un dubbio: non è che oltre ai ricchi e ai poveri c' è qualcun altro ? E se sì, chi è? La lampadina mi si è accesa dopo la lettura di diversi libri scritti da autori diversi. Ciò che mi ha colpito(che è anche ciò in cui credo) è "1984" di Orwell nel quale l'autore critica l'alta società che crea delle guerre a tavolino per impedire la risalita sia ai poveri che alle fascie medie. Per evitare quindi che ci sia il naturale ricambio dei ceti dirigenti a favore di qualche arrampicatore sociale o, peggio ancora, a favore di un qualche poveraccio, le fasce più alte della società del 1984 si attivarono per evitare che tale ricambio avvenisse: chi apparteneva alla fascia più alta sarebbe così riuscito a mantenere tale status per l'eternità congelando così la società in una situazione ben precisa.
Detto questo,ecco l'illuminazione che,come ripeto, è ciò in cui credo: rapportando le teorie di quel libro alla nostra situazione attuale, le similitudini sono sconcertanti. La guerra c'è ed è economica. La situazione è congelata. Chi aveva poco,ha ancora meno e il ricco è sempre più ricco. Il divario è cresciuto tra le uniche due fasce rimaste e il fatto che quella di mezzo non esista più a favore di una rimpolpata fascia bassa,a mio parere non è un caso. I detentori delle risorse(petrolio,grandi investitori,e risorse energetiche in genere) che poi sono gli stessi che decidono il bello e il cattivo tempo a livello globale, puntano al rialzo dei prezzi per la fornitura dei loro servizi. Tale rialzo(lo vediamo adesso più che mai) ha un effetto preciso sulla composizione della nostra società: non tutti si possono permettere di pagare i servizi offerti. Coloro che rialzano i prezzi,è giusto sottolinearlo,sono gli stessi che poco tempo dopo fanno le offerte (enel x es) a prezzi che, a loro dire, sono bassissimi, ma che, inequivocabilmente, sono di poco inferiori a quelli che loro stessi hanno aumentato e, allo stesso tempo, sono altissimi rispetto a quelli originari(prima che venissero aumentati).
Accesa la lampadina? È possibile che sia un caso, un'economia che è sfuggita al controllo? Ci sono dei casi in cui l'economia prende brutte pieghe, ma ricordiamo anche che essa non ha vita propria. In ultima analisi la crisi economica potrebbe essere un mezzo "legale" per tornare ai tempi in cui se nascevi contadino rimanevi tale e il ricco proprietario terriero lo era in vita eterna. Potrebbe essere che i detentori delle risorse, non potendo esplicitamente dire: "da adesso i poveri si mettano l'animo in pace, i medi se ne vadano tra i poveri e gli alti ci paghino la merenda in cambio di un posto in società", abbiano fatto nascere una crisi a tavolino per raggiungere i loro scopi nella legalità e inosservati? Potrebbe essere che le cose stanno andando come devono andare? La società deve essere ibernata? Bhè, io credo di si.....

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